Forum: Tecnica e Meccanica Téma: IMPIANTI IDRAULICI -------------------------- purin: Apro questo nuovo argomento per discutere di impianti e sistemi idraulici che normalmente equipaggiano le macchine agricole, nonché di problemi e di soluzioni che si applicano, magari nel caso di autocostruzione di qualche attrezzo. Un impianto idraulico su una macchina operatrice in generale è formato da una pompa che provvede a movimentare l’olio, da delle tubazioni che lo trasportano e da degli utilizzatori (distributori, pistoni, motori idraulici..) oltre che da componenti come valvole, regolatori di flusso, ecc.. che contribuiscono a completare l’impianto e che ne permettono il corretto funzionamento. Prima di passare alla pratica vediamo di introdurre alcuni dei componenti che compongono gli impianti idraulici, ovviamente il tutto non ha pretese di essere la verità assoluta e nemmeno di esprimere tutto lo stato dell’arte attuale, piuttosto prendiamolo come un’infarinatura, ovviamente correzioni, integrazioni e domande sono sempre ben accette sul forum. (CONTINUA) purin: POMPA Istintivamente quando si parla di oleodinamica si pensa subito alla pompa, componente che conferisce la pressione al fluido e che gli permette di fare lavoro. La pompa è caratterizzata principalmente dalla portata di olio (espressa solitamente in litri al minuto) e dalla pressione massima, e qui c’è una prima distinzione tra pompe ad alta pressione (180-220 bar indicativamente) e quelle a bassa pressione utilizzate ad esempio per la lubrificazione del motore, che hanno pressioni molto minori (qualche bar). I circuiti definiti a “bassa pressione”, che operano a una ventina di bar, sono solitamente posti in cascata al circuito ad alta pressione, e sono ad esempio quelli dell’idraulica non di potenza (quindi azionamento delle frizioni powershift, bloccaggi elettroidraulici, nonché la lubrificazione della trasmissione (quando non sono presenti circuiti separati per trasmissione ed idraulica). Esistono vari tipi di pompe, che si dividono in due grandi classi: pompe volumetriche e pompe fluidodinamiche. Le pompe volumetriche spostano il fluido mediante una variazione di volume che si può ottenere in vari modi, mentre le pompe fluidodinamiche conferiscono un momento al fluido. Nelle macchine operatrici vengono normalmente utilizzate pompe volumetriche, che processando ad ogni ciclo un volume ben definito di fluido, hanno una portata costante al variare della pressione, e direttamente proporzionale al regime di rotazione. Le principali pompe volumetriche sono: -Pompa ad ingranaggi -Pompa a pistoni -Pompa a palette La pompa ad ingranaggi sfrutta due ingranaggi che ingranano, il fludo viene pompato dalla dentatura che scorre vicino alle pareti della pompa mentre non può tornare indietro dai denti in presa, viene utilizzata con fluidi con una certa viscosità, per ridurre le perdite dovute ai trafilamenti. È una pompa relativamente semplice ed economica e di buone prestazioni. La pompa a pistoni è formata solitamente da più di un pistone che con il suo moto alternativo aspira il fluido da una valvola di non-ritorno che permette solamente l’ingresso in camera e lo spinge attraverso una seconda valvola di non-ritorno ad una pressione maggiore. La pompa a pistoni permette di ottenere pressioni molto alte, in quanto è limitata solamente dalla tenuta delle guarnizioni. Normalmente non si utilizza un solo pistone, ma più d’uno, montati su piattello rotante inclinato (pompa a pistoni assiali) o radialmente rispetto all’albero, che ruota all’interno di un supporto eccentrico (pompa a pistoni radiali). Un immagine vale più di mille parole, anche perché non è facile spiegare il funzionamento se non si ha chiaro lo schema costruttivo. Pompa a pistoni assiali: Pompa a pistoni radiali: La pompa a palette è in una certa maniera simile alla pompa a pistoni radiali, sfrutta l’eccentricità della camera per creare una differenza tra il volume di andata e di ritorno creato dalle palette, anche in questo caso la cilindrata della pompa può essere variata spostando l’asse di rotazione rispetto alla camera. Pompa a palette: Pompe a portata variabile Abbiamo visto come le pompe a pistoni e le pompe a palette possano modificare la loro cilindrata in maniera continua mediante lo spostamento del centro di rotazione (pompa a pistoni radiali e pompa a palette) o modificando l’inclinazione dei piattelli (pompa a pistoni assiali). In questa maniera si può avere una pompa con grande portata quando necessario, ma senza avere inutili assorbimenti di potenza (che porterebbero pure a un surriscaldamento dell’olio) quando la portata non è impiegata. Questo principio viene inoltre utilizzato nelle trasmissioni idrostatiche e a variazione continua, in quanto modificando la portata dell’olio, mantenendo costante la pressione, si modifica la potenza trasmessa. Motori idraulici I motori idraulici sono molto simili come architettura a delle pompe (solitamente a pistoni assiali) ed infatti alcuni tipi di pompe possono essere utilizzati anche come motori (pompe reversibili). Senza scendere nello specifico, basti ricordare che la velocità di rotazione del motore è inversamente proporzionale alla sua cilindrata, a parità di portata d’olio, e che la coppia è proporzionale alla cilindrata utile e alla pressione dell’olio. (CONTINUA) purin: VALVOLE Una valvola è un dispositivo meccanico che permette di regolare il flusso del fluido nel circuito, parzializzando o chiudendo la sezione di passaggio. Il suo azionamento può essere volontario (meccanicamente o tramite un solenoide comandato da un circuito elettrico) oppure automatico, in base alle condizioni del circuito (valvole di non-ritorno, valvole di massima). Valvola di non ritorno Questa valvola permette il flusso idraulico in una sola direzione: ne esistono di vari tipi, ma il funzionamento di massima consiste in una paratia (o una sfera) che può essere spostata dalla pressione per il passaggio del fluido in una direzione, mentre una pressione in senso opposto la fa chiudere, non permettendo il passaggio del fluido nel verso opposto. Questo tipo di valvole è utilizzato nelle pompe a pistoni, dove una valvola consente solo l’ingresso in camera dal circuito di aspirazione ed una consente solo l’uscita dalla camera verso il circuito di alta pressione quando la pressione all’interno del pistone è maggiore di quella nel tubo di mandata. Valvola di massima pressione o di by-pass Questa valvola è composta da una molla che agisce su una tenuta che immette in un circuito di sfogo a bassa pressione (aspirazione o serbatoio). Viene montata sui rami in pressione del circuito idraulico per evitare eccessive sovrappressioni dovute alle pompe a portata fissa, oltre che a colpi d’ariete dovuti alle brusche interruzioni del flusso d’olio. Permette di regolare la pressione dell’impianto idraulico che gestisce, una è sempre presente dopo la pompa per regolarne il flusso, ed altre possono essere montati sui distributori idraulici o sulle varie attrezzature. Valvola di blocco È una sorta di valvola di non ritorno, che però può permettere il ritorno con un comando; il suo funzionamento è facile da capire se pensiamo a un rimorchio ribaltabile: il cassone viene alzato da un pistone a più sfili a semplice effetto e una volta alzato deve rimanere in posizione anche in caso di rottura del tubo che collega il trattore al rimorchio: a questo provvede la valvola di blocco, che evita la discesa del cassone nel caso manchi la pressione per sostenerlo, mantenendo l’olio in pressione all’interno del pistone. Per far scendere il pistone è necessario agire su un circuito laterale che permetta l’apertura della valvola. FILTRO Il filtro dell’olio è essenziale in un impianto idraulico: viene posto sul circuito di aspirazione, appena prima della pompa, per proteggerla da eventuali impurità presenti nell’olio, in particolar modo se il circuito idraulico utilizza l’olio della trasmissione per funzionare, che contiene impurità delle frizioni, dei freni, a volte smeriglio degli ingranaggi.. Esistono filtri di vari tipi, principalmente sono costruiti con elementi filtranti in carta oppure con maglie metalliche e spesso presentano un piccolo magnete (a volte sul tappo di scarico del circuito) che cattura eventuali particelle metalliche presenti nell’olio per evitare che possano far danni e anche per poter diagnosticare eventuali problemi al circuito idraulico o alla trasmissione. (CONTINUA) purin: TUBAZIONI IDRAULICHE Spesso un po’ trascurate, ma essenziali per trasportare l’olio. Di misura standardizzata, solitamente espressa in quarti di pollice, ne esistono di rigide e di flessibili. Quelle flessibili sono formate da un tubo in maglia di acciaio ricoperto di gomma, con dei raccordi in acciaio alle estremità per permetterne la giunzione, hanno il difetto di subire maggiormente l’usura dovuta al freddo, al sole.. che tende a crepare la gomma a lungo andare. Le tubazioni in metallo sono rigide, hanno minori perdite di carico, sono pressoché eterne, più resistenti ad eventuali picchi di pressione (non sempre è un bene) ma sono più costose e più difficili da realizzare “in casa”. La loro dimensione deve essere adeguata alla portata richiesta, un tubo troppo sottile induce perdite di carico eccessive, oltre a contribuire al surriscaldamento dell’olio. SERBATOIO Nei circuiti idraulici che equipaggiano le macchine agricole a volte manca un vero e proprio serbatoio, in quanto si sfrutta l’olio presente nella cassa cambio; nel caso di circuiti aggiuntivi, o di trattori con circuito olio separato (ad esempio Fendt offre questa soluzione) esiste un serbatoio di olio riservato al solo impianto idraulico. Questa soluzione consente di utilizzare anche olii di caratteristiche diverse tra trasmissione ed impianto idraulico, oltre ad evitare la contaminazione dell’olio della trasmissione con olii diversi se l’impianto idraulico alimenta attrezzi esterni che vengono utilizzati anche da altri trattori. Ulteriori vantaggi sono il fatto che anche in caso di utilizzo intenso dell’idraulica del trattore non si ha un surriscaldamento dell’olio della trasmissione e l’indipendenza del livello dell’olio della trasmissione da quello dell’impianto idraulico: attrezzature che richiedono una grande quantità d’olio possono abbassare momentaneamente il livello dell’olio nella trasmissione, e tutte le piccole perdite dovute allo stacco-attacco dei distributori idraulici vanno rabboccate per non influenzare la trasmissione. Spesso attrezzi con grandi richieste idrauliche, sia di portata che di volume, possiedono un loro impianto idraulico autonomo con serbatoio sull’attrezzatura, solitamente azionati dalla pdf del trattore (ribaltamento dei grandi rimorchi, attrezzature con motori idraulici.. RADIATORE Per evitare il surriscaldamento dell’olio e la relativa perdita di caratteristiche meccaniche (all’aumentare della temperatura la viscosità si riduce, influenzando negativamente le caratteristiche di lubrificazione e le prestazioni delle pompe) l’olio va raffreddato: se per impianti semplici e con bassa portata ci si affida semplicemente alla dispersione termica delle tubazioni, per impianti più grandi si dovrà prevedere uno scambiatore di calore nel ramo a bassa pressione dell’impianto, protetto da una valvola di massima (a volte lo stesso radiatore ne integra una) che permetta di smaltire il calore in eccesso. (CONTINUA) purin: PISTONI I pistoni idraulici servono per convertire la pressione dell’olio in forza meccanica: sono composti da una camera in acciaio dentro la quale scorre uno stelo in acciaio con un pompante. La pressione dell’olio sullo stelo permette di esercitare forze anche molto grandi, che sono proporzionali all’area del pompante e alla pressione dell’olio, mentre la velocità di movimento del pistone è proporzionale alla portata idraulica ed inversamente proporzionale alla sezione della camera. I pistoni a semplice effetto possono esercitare forze in un solo verso, mentre il loro ritorno è legato al peso o alle forze di reazione, quelli a doppio effetto possono sia spingere che tirare, anche se la forza in trazione è minore rispetto a quella di spinta, per il fatto che la pressione agisce su una superficie ridotta. Esistono particolari valvole che permettono di ottenere funzionamenti “particolari” dai pistoni, ad esempio con una valvola che inverte i circuiti di mandata e di ritorno è possibile far estendere il pistone per un tratto della corsa per poi avere un ritorno, valvola normalmente utilizzata negli aratri a rotazione idraulica. Esistono poi pistoni con altre caratteristiche, come ad esempio i “pistoni con memoria” e i pistoni utilizzati nei servosterzi, che hanno al loro interno un sistema di valvole che permette loro di svolgere un compito particolare. Altro componente essenziale dell’impianto idraulico è l’olio, sembra una sciocchezza ma spesso si trascura l’importanza del protagonista, al quale verrà dedicato un argomento apposito. (CONTINUA) purin: Vista una veloce (ma non esaustiva) carrellata dei componenti che formano gli impianti idraulici, proviamo a chiarire un paio di concetti sui quali si tende a fare un po’ di confusione. PERDITE DI CARICO Le perdite di carico sono cadute di pressione dovute al moto del fluido. Sono proporzionali al carico cinetico, cioè alla velocità del flusso al quadrato e possono essere di tipo continuo, cioè distribuite e legate essenzialmente alla lunghezza dei tubi, e localizzate, cioè concentrate in un punto di maggior turbolenza del flusso (valvole, strozzature, curve). Le perdite di carico sono essenzialmente perdite di energia del fluido, che si trasforma in calore e va smaltito e vengono normalmente stimate in fase di progettazione. CENTRO APERTO E CENTRO CHIUSO Al momento della progettazione il circuito idraulico può essere configurato in varie maniere: la più semplice da realizzare è quella a cosiddetto “centro aperto” dove la pompa mette in pressione l’olio, che va in un tubo a volte detto “corridoio” dove sono presenti le valvole che regolano la distribuzione dell’olio ai vari circuiti; questo tubo è cieco e l’olio in eccesso viene scaricato nel serbatoio da una valvola di massima pressione che viene tarata alla pressione nominale dell’impianto: tutta la portata idraulica deve essere pompata e poi scaricata, comportando un assorbimento di potenza continuo e, nel caso non venga poi utilizzato, un inutile riscaldamento dell’olio. Forse più intuitivo dal punto di vista ideale, ma più complicato da realizzare è il circuito a “centro chiuso” dove una pompa a portata variabile pompa l’olio necessario alle richieste istantanee dell’attrezzatura, anziché operare a portata fissa: in questa configurazione un sistema di controllo (essenzialmente elettronico) monitora le richieste delle utenze idrauliche ed adegua in maniera continua la portata della pompa per soddisfarle, senza pompare inutilmente olio che poi non viene utilizzato (pompa load-sensing) In questa maniera (più costosa e complessa) non si hanno perdite di potenza dovuto ad olio portato ad alta pressione e poi scaricato subito nel serbatoio e si ha una razionalizzazione dell’utilizzo della potenza. La pompa quindi potrà servire più utenze contemporaneamente senza che queste si influenzino a vicenda, fino al limite della portata massima della pompa; per maggiori richieste di olio (ad esempio più movimenti) il sistema di compensazione della pressione dovrà intervenire per ridurre la portata alle varie utenze, mantenendo comunque la contemporaneità dei movimenti, ma avendo una riduzione delle velocità, cosa che in una pompa a portata fissa non avviene (il movimento più “facile” è quello che si muove più velocemente). Ovviamente c'è ancora molto da dire, lascio però la parola agli iscritti del forum più esperti di me, ma soprattutto spazio alle eventuale domande degli utenti. ciao Alessio: Innanzi tutti i complimenti ceh sono d'obbligo per Purin sempre esaustivo nei suoi argomenti. :wink: Io di impianti idarualici non ne so poi molto sono abbstanza ingnorante in questa materia (e non sollo questa :lol::lol: ) Volevo chiedere ma le pompe a potrata variabile le cosiddette "load sensing"praticamente lavorano come un volumetrico??per dirla in parole povere tipo turbina a geometria variabile? Un dubbio che mi attanaglia da domenica mattina,ho montato il mio interceppo (reversibile) sul sollevatore anteriore e dopo aver collegato i tubi idraulici al distrubutore ecc ecc mi sono accorto che lo spollonatore girava al contrario,ricontrollato il tutto e non trovfando nulla in errore hgo pensato di invertire i tubi al mnotore idraulico dello spollonatore e...gira giusto!ma perchè?cioè che sia davanti o dietro cosa cambia al motopre idraulico??non me lo so spiegare... :shock: purin: Paragonare il turbo a geometria variabile a una pompa a portata variabile è un po' tirato per i capelli perchè il primo estrae lavoro sfruttando scambio di quantità di moto, la pompa da energia al fluido in maniera volumetrica, ma comunque se intendi che entrambi si adattano alle condizioni esterne, questo sì.. Sia il turbo a geometria variabile sia la pompa a portata variabile sono gestiti da un sistema di controllo essenzialmente elettronico.. Il "load sensing" va riferito più che alla pompa all'intero sistema a dire il vero ma sono piccolezze.. ciao purin: Il tuo interceppo è azionato dall'impianto idraulico del trattore suppongo.. Lo tieni sempre dallo stesso lato che dietro o dal lato opposto? Anche i comandi risultano invertiti? ciao Alessio: Si si azionato dall 'impianto idraulico del trattore certo,lo tengo sempre sulla destra ma essendo reversibile l'ho girato sennò lavorava ovviamente sulla sinistra,i comandi sono giusti essendo elettroidrauliuci. purin: Non è che il motore giri sempre uguale ma a te sembra storto perchè è dall'altro lato? ciao Alessio: Eh cavoli!si vede lontano un miglio che la spollonatrice girava al rovescio,all'indietro.... purin: Intendo che gira sempre antiorario (per esempio) ma essendo sull'altro lato servirebbe che giri in senso orario.. Per me è quello.. ciao Alessio: Mmmm potrebbe essere perchè è sempre sulla destra sia davanti che dietro però viene girato pure il telaio del lotti,sennò avrei lo spollonatore sulla sinistra,mi sa che forse hai ragione,ma eventualmente continuamo nella discussione dedicata agli interceppi.che sennò questa si incasina per nulla,grazie. mistral: purin ha scritto:Paragonare il turbo a geometria variabile a una pompa a portata variabile è un po' tirato per i capelli perchè il primo estrae lavoro sfruttando scambio di quantità di moto, la pompa da energia al fluido in maniera volumetrica, ma comunque se intendi che entrambi si adattano alle condizioni esterne, questo sì.. Sia il turbo a geometria variabile sia la pompa a portata variabile sono gestiti da un sistema di controllo essenzialmente elettronico.. Il "load sensing" va riferito più che alla pompa all'intero sistema a dire il vero ma sono piccolezze.. ciao I sistemi di controllo sia delle pompe variabili che dellte turbine sono essenzialmente idraulici (e pneumatici per i turbo), e i sistemi elettronici svolgono essenzialmente una funzione di monitorizzazione senza partecipare al controllo vero e proprio di tali componenti che invece si autoregolano "passivamente" adattandosi alle condizioni create dai rispettivi impianti. Questo anche in realizzazioni molto recenti sbandierate erroneamente come il regno dell'elettronica (anche se qualche eccezione si stà facendo strada come nei cambi vario) purin: Sì ed anche no.. I turbo a gestione elettronica sono cosa di quest'anno praticamente, impianti idraulici a circuito chiuso gestiti dall'elettronica sono ormai la maggior parte su mmt di un certo livello. Concordo con te che anch3 sistemi governati dai microchip hanno sempre la componente meccanica passiva, d'altronde i sistemi semplici sono affidabili, poco costosi ed efficaci. Uno tra tutti la valvola di massima pressione. ciao mistral: purin ha scritto:Sì ed anche no.. I turbo a gestione elettronica sono cosa di quest'anno praticamente, impianti idraulici a circuito chiuso gestiti dall'elettronica sono ormai la maggior parte su mmt di un certo livello. Concordo con te che anch3 sistemi governati dai microchip hanno sempre la componente meccanica passiva, d'altronde i sistemi semplici sono affidabili, poco costosi ed efficaci. Uno tra tutti la valvola di massima pressione. ciao Infatti è per questo che la fanno ancora da padrone: è vero che gli impianti idraulici sono gestiti elettronicamente, ma le pompe sono il più delle volte con il classico controllo idraulico che le fa rispondere alle esigenze dell'impianto (in decimi di secondo). i turbo a gestione elettronica parziale (come accade spesso ancora oggi) sono roba di 30 anni ( thema turbo 1984??) purin: Ammetto di non conoscere il turbo della thema..sono troppo piccolo.. Fine fuoritema.. ciao purin: come deve essere l'impianto idraulico del vostro trattore ideale? basico, o con un sacco di optional? o preferite un impianto idraulico esterno dedicato alle attrezzature che richiedono grandi portate idrauliche, azionato dalla pdf? ciao Alessio: Partiamo con dire che il top è avere una pompa load sensing e su quasto credo che non ci sia nessun dubbio,purtroppo tale pompa è possibile averla solo sul Fendt parlandi di trattori da frutteto/vigneto. Il mio prossimo trattore se nuovo varà sicuramente il doppio circuito due ditributori ventrali autonomi con la sua pompa e i classici tre dietro,questo per poter utilizzare e sfuttare al meglio le lavorazioni in combinata in quanto il sollvatore se sono occupati i distubutori non funziona. Mi piacerebbe avere il serbatoio dell'olio indipendente azionato da pto però allora aumentano gli ingombri e addio lavorazioni in combinata(che al momento non faccio)piuttosto mi sto documentando per mettere un radiatore esterno. purin: Sicuramente un impianto top sul trattore come offre fendt ha il vantaggio di essere gestito con il joystic del trattore.. Ma meglio un impianto così oppure uno esterno ed autonomo con comandi elettrici proporzionali in cabina? Un po' tipo quello di un braccio decespugliatore, anche se quello è esterno perchè è molto potente.. Meglio l'impianto sul trattore che fa tutto o l'impianto sull'attrezzo che va bene per tutti i trattori? ciao Alessio: Dipende,quanti atrezzi hai e quante ore fai,su interceppo solitamente si va con l'impianto del trattore o al max centralina posteriore per un discorso anche di ingombri attualmente ci sono pompe anche se ahime fisse con grandi portate che fanno poco rimpiangere la centralina poteriore attivata da pdf. poi ovvio che braccio decespugliatore,anche sul ranghinatore ho il serbatorio indipendente e pure sul carica letame ma più per un reale bisogno di "forza"(braccio a parte)proprio per un fatto di quantità d'olio quando i pistoni son tutti pieni resta poco sopratutto se si hanno trattori con impianti idraulici adattati in un secondo tempo. Quando ho ordinato il rimorchio volevo mettere il ribaltabile a innesto rapido mi è+stato sconsigliato da tutti io credevo per la potenza della pompa invece era per la poca quantità d'olio presente per ovvi motivi sui frutteti e visto che si usarà pure con quelli...cardano... Io ti ho guà detto come configurerò il mio prossimo aquisto,poi dipende dalle esigenze personali. mistral: Alessio ha scritto:Dipende,quanti atrezzi hai e quante ore fai,su interceppo solitamente si va con l'impianto del trattore o al max centralina posteriore per un discorso anche di ingombri attualmente ci sono pompe anche se ahime fisse con grandi portate che fanno poco rimpiangere la centralina poteriore attivata da pdf. poi ovvio che braccio decespugliatore,anche sul ranghinatore ho il serbatorio indipendente e pure sul carica letame ma più per un reale bisogno di "forza"(braccio a parte)proprio per un fatto di quantità d'olio quando i pistoni son tutti pieni resta poco sopratutto se si hanno trattori con impianti idraulici adattati in un secondo tempo. Quando ho ordinato il rimorchio volevo mettere il ribaltabile a innesto rapido mi è+stato sconsigliato da tutti io credevo per la potenza della pompa invece era per la poca quantità d'olio presente per ovvi motivi sui frutteti e visto che si usarà pure con quelli...cardano... Io ti ho guà detto come configurerò il mio prossimo aquisto,poi dipende dalle esigenze personali. Sui tuoi frutteti azzurri hai la stessa quantità di olio di un campo aperto, ma comunqueè sempre meglio non mischiare gli oliii (nell'mc hai un olio diverso da rex, mf e lambo). In alternativa potresti azionare l'impianto indipendente del rimorhio con i distributori dei trattori invece che dalla pdf purin: Anche l'impianto idraulico azionato a sua volta dai distributori fa mischiare l'olio dei trattori, anche se forse un po' meno, è una soluzione che evita di prosciugare la cassa cambio durante il ribaltamento, ma tanto mica ci fai i km con il ribaltabile alzato.. Piuttosto dal punto di vista strettamente legale il tubo del ribaltabile non potrebbe essere collegato su strada, ma non è un problema molto sentito.. ciao Alessio: Non mischiare l'olio è praticamente impossibile a meno che non si usi sempre lo stesso atrezzo con lo stesso trattore. Concordo con Purin come fai ad azionare la pompa tramite distubutori senza mischiare l'olio?ok l'olio de trattore non va nel pistone del ribaltabile ma all'interno della pompa si. A proposito Mistral da quanti lt è al pompa del mio Rex che non ricordo?credo sia la standard. mistral: Alessio ha scritto:Non mischiare l'olio è praticamente impossibile a meno che non si usi sempre lo stesso atrezzo con lo stesso trattore. Concordo con Purin come fai ad azionare la pompa tramite distubutori senza mischiare l'olio?ok l'olio de trattore non va nel pistone del ribaltabile ma all'interno della pompa si. A proposito Mistral da quanti lt è al pompa del mio Rex che non ricordo?credo sia la standard. 56 purin: Alessio, nell'impianto idraulico che vorresti non hai messo lo scarico libero.. Semplice dimenticanza o non lo reputi importante? ciao Alessio: Lo ritenevo sottointeso...scherzo,mi son dimenticato di scriverlo,è d'obbligo. mistral: Alessio ha scritto:Lo ritenevo sottointeso...scherzo,mi son dimenticato di scriverlo,è d'obbligo. Tanto è di serie in duplice copia su quasi tutte le marche. Alessio: Peccato che ho dovuto farlo sia sul Rex che sul 3600....agli atri no perchè non mi serve non perchè ci sia... Alessio: Valvola riduttrice di pressione: Valvola regolatrice di flusso o portata: purin: Stai mettendo mano a qualche impianto idraulico? Racconta ciao Alessio: La valvola riduttricel'ho presa da mettere sulle spazzole sennò vi era troppa potenza dovevo star attento a dosare per bene con la leva del distributore sennò sbatte tutte le volte e a lungo andare si rompe adesso molto meglio. Poi la metterò pure sull'ribaltamento dell'aratro cosi almeno non ho problemi di troppa forza quando il pistone manda in battuta quando giro l'aratro. Il regolatore di poratata invece lo metto sul Lotti sopratutto quando non uso la spollonatrice o il rototerra,ma solo la lama o l'aratino in quanto sennò diventa troppo scattoso,"nervoso" e lavora male. La uso pure sulla cimatrice altrimenti arriva troppo olio ai motori e non posso accelerare sennò rischio di rompere perchè girano troppo fore... Alessio: Credo di avere la pompa del ranghinatore "stanca" va piano e in più se cè mollta roba si ferma addirittura come posso capire se è veramente la pompa? purin: intendi il motorino idraulico? di che tipo è? lo fa solo ad olio molto caldo? ciao Alessio: Non il motore idraulico,la pompa a pdf dell'impianto almeno credo sia quella. mistral: Alessio ha scritto:Non il motore idraulico,la pompa a pdf dell'impianto almeno credo sia quella. Può essere sia la pompa che il distributore che il motorino oppure anche i tubi. Prima di tutto attacca un manometro a valle del distributore (e relativa valvola di massima) e chiudi il tuboche và al motore: Qui dovrebbero esserci un bel pò di bar, almeno 120 in base al tipo di impianto. Alessio: Non credo che sia un probelma di surriscaldamento perchè ,lo fa sempre ho controllato l'olio ed è bello il filtro ed è pulito...praticamente se cè un bel pò di fieno gli aspi rallentano fino a fermarsi e devo andare piano molto piano senno si ferma e nonranghina. purin: sembrerebbe quindi che manchi pressione, bisogna misurare con un manometro come dice mistral ciao Alessio: Voglio mettere un radiatore per il raffreddamento dell'olio quando uso l'interceppo la cimatrice ecc ecc,vorrei prenderne uno farci una staffa ed attaccarlo dietro al trattore in modo da usarlo per tutti gli atrezzi sempre lo stesso. Ma sono sorti un pò di problemini....quanti litri?quanto grande?che diamatro i tubi?dove prendo la corrente per la ventola?......illuminatemi!grazie! :( purin: prima di tutto bisogna conoscere la portata idraulica e la potenza delle attrezzature per dimensionare lo scambiatore. la corrente per la ventola credo si riesca a prelevare pure dalla presa del lampeggiante. ciao Alessio: Bhe la portata idraulica e in base alla pompa del trattore,la potenza delle atrezzature cosa intendi? Non credo che la presa del lampeggiante regga...semmai quella dei fanali,visto che ci attacco già quello del braccio. mistral: Alessio ha scritto:Bhe la portata idraulica e in base alla pompa del trattore,la potenza delle atrezzature cosa intendi? Non credo che la presa del lampeggiante regga...semmai quella dei fanali,visto che ci attacco già quello del braccio. Come minimo ti ci vuoe un radiatore da 80 lt/min, e l'ideale sarebbe raccordarlo con tubi da 3/4 o almeno 5/8 (anche in bassa pressione) in serie con lo scarico libero. In teoria con tale portata il radiatore non dovrebbe avere una gran contropressione (da misurare comunque)e dovrebbe garantire un adeguato raffreddamento. La presa del lampeggiante non basterà e sarà meglio usare la presa elettrica posteriore (se presente) oppure è meglio partire con cavi di sezione adeguata dalla batteria. Per non sbagliare pendi un radiatore con termostato per avviare la ventola solo quando necessario. Comunque la soluzione di questi e anche di tutti gli altri problemi che dovessero presentarsi, verrà data da un altro problema ancora: il prezzo dei componenti Alessio: Bhe un radiatore mi è stato preventivato velocemente sui 300 euro....senza ventola credo che va aggiunta ovviamente. La presa elettrica per i fanali credo che dovrebbe bastare. Sarà un lavoretto per l'inverno asseime al repossi. purin: ciao purin: Sto cercando una pompa idraulica da applicare alla presa di forza, che costruttori conoscete? - Marzocchi - Sauer Danfoss - Atos - Casappa - Walvoil - Rexroth - Linde ancorradini: Qualcuno mi può spiegare come faccio a distinguere un distributore a centro aperto da uno a centro chiuso? Grazie. purin: Distributore a centro aperto: con comando in posizione centrale, l'olio passa dall'ingresso allo scarico; Distributore a centro chiuso: con comando in posizione centrale, l'olio non passa attraverso il distributore.